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CARUSO MAINARDI ARCHITETTI – abitazioni / housing – Giancarlo Consonni, Jacques Gubler, Luca Ortelli. Documenti di architettura 207, Electa, Milano 2023, 22x28 cm, 96 pp., ISBN 978889282474-4
Das Buch erscheint in der Reihe „documenti di architettura“ beim Verlag Electa und präsentiert eine Auswahl von Wohnbauprojekten des Architekturbüros des Ehepaars Alberto Caruso und Elisabetta Mainardi. Die Architekten sind aus Mailand und dort tätig, wobei sie in der Metropolregion den Anspruch stellen, Mailänder Architekten zu sein. In dem Band werden 21 Projekte veröffentlicht, davon sind 18 fertiggestellte Gebäude oder Wohnanlagen und 3 Wettbewerbsprojekte. Die veröffentlichten Arbeiten decken den Zeitraum von 1980 bis heute ab. Das Buch ist keine Monografie der vom Studio Caruso-Mainardi ausgeführten Arbeiten, sondern eine Auswahl von Projekten zu pädagogischen Zwecken. Die Projekte werden durch Fotografien von Marco Introini und Paolo Rosselli illustriert. Für jedes Projekt gibt es eine Situation im Massstab 1:10.000, eine Luftfotografie der aktuellen Situation, eine allgemeine Lagebeschreibung, ein Grundriss und Etagenpläne typischer Grundrisse; in einigen Fällen gibt es auch einen Schnitt oder einen Aufriss, wenn diese wesentlich sind, aber das Zentrum der Veröffentlichung ist absichtlich auf die Pläne ausgerichtet. Drei Texte leiten den Band ein.
Die Autoren sind bedeutende Vertreter der Architektur- und Städtebaukritik: Jacques Gubler mit einem Text mit dem Titel „Une vision à la fois zénithale et terrestre dans la géographie sociale de Milan et de sa banlieue“ (Eine zenitale und irdische Vision in der sozialen Geografie von Mailand und seinen Vororten). „Häuser bauen" von Luca Ortelli (Transkript eines Dialogs vom 12. April 2023 in Riva San Vitale, der vom Architekten Ivo Trümpy geleitet wurde); „Gleichgewicht als moralische Gewohnheit“ von Giancarlo Consonni. Jacques Gubler bewertet die Bestrebungen dieses Buches, die Debatte über den wirtschaftlichen Wohnungsbau „in der Ethik eines ständigen Engagements für den sozialen Wohnungsbau“ neu zu beleben. In der Diskussion mit Luca Ortelli werden Bezüge deutlich, die mit der Beschäftigung von Alberto Caruso, der von 1996 bis 2017 die Zeitschrift „Archi“ des Schweizerischen Ingenieur- und Architektenvereins leitete, mit der Schweizer Architektur und mit dem Unterricht von Elisabetta Mainardi an der Architekturakademie in Mendrisio zusammenhängen. Im Buch werden alle veröffentlichten Projekte gleich behandelt, damit die typologischen und morphologischen Aspekte im Vergleich lesbar sind. Die morphologische Einteilung aller Projekte wird am Anfang des Buches in Diagrammen zusammengefasst, die – wie Ortelli betont – die Entwicklung der Bedeutung der Gestaltung von gebauten Volumen, aber vor allem von Leerräumen ablesen lassen: „Das Gebaute biegt sich, um diese Räume zu bestimmen“. In seinem Text betont Giancarlo Consonni, wie sich jedes Projekt durch eine spezifische Deklination der Beziehungen zwischen den Raumformen auszeichnet, die die Strukturen der Beziehungen, der Lebensweisen und der Beziehungen zwischen dem Individuum und der Gesellschaft definieren.
Consonni würdigt die Relevanz des Werks von Caruso- Mainardi, das von einer spezifischen Art und Weise zeugt, den Beruf des Architekten zu interpretieren „(...) eine kultivierte Art und Weise, genährt von fruchtbarer Forschung und Begegnung und unterstützt von einer bemerkenswerten Sensibilität und einer leidenschaftlichen Aufmerksamkeit für das Thema der Stadtgestaltung“ (S. 27). Drei Lektionen ziehen sich als roter Faden durch das große Werk des Paares: Stadtplanung, Raumgestaltung, die Macht der Figuration und der Sprache. Die Stadtplanung drückt sich in der „Kraft und Zartheit (der) Koexistenz aus, indem sie dafür sorgt, dass die Organismen einzeln und in ihrer Gesamtheit in der Lage sind, eine Gründungsaufgabe zu übernehmen“. Das Raumkonzept deckt sich mit „der Fähigkeit, bei der Gestaltung von Räumen die Triade privat, kollektiv, öffentlich zu kombinieren“. Das Bewusstsein, dass ein wesentlicher Teil der Lebensqualität, die sich in geschickten Lösungen äussern kann, davon abhängt“; die Kraft der Figuration und der Sprache ordnet das architektonische Werk von Caruso-Mainardi in eine konstante und engagierte Reflexion ein, weit entfernt von den Auswüchsen eines narzisstischen Protagonismus „sondern im Gegenteil, die geduldige Suche nach der eigenen Stimme im Chor der angesehenenen Fachleute“. (S. 27)
Enrico Sassi
Il libro è pubblicato nella collana “documenti di architettura” per i tipi dalla casa editrice Electa e presenta una selezione di progetti di architettura residenziale realizzati dallo studio di architettura formato dalla coppia Alberto Caruso ed Elisabetta Mainardi, architetti a e di Milano, dove operano nell’area metropolitana con l’ambizione di fare gli architetti milanesi. Il volume pubblica 21 progetti dei quali 18 sono edifici o complessi residenziali realizzati e 3 sono progetti di concorso. I lavori pubblicati coprono un arco temporale che inizia nel 1980 giungendo fino ad oggi. Il libro non è una monografia dell’opera realizzata dallo studio Caruso-Mainardi ma una selezione di progetti con finalità pedagogica. I progetti sono illustrati da fotografie scattate da Marco Introini e Paolo Rosselli. Di ogni realizzazione vengono pubblicate: una situazione 1:10'000, una fotografia zenitale della situazione attuale, una planimetria generale, una planimetria di insieme e piante dei piani tipo; in alcuni casi c’è anche una sezione o un prospetto, dove questi si rivelano fondamentali, ma il focus della pubblicazione è intenzionalmente centrato sulle piante. Tre testi introducono il volume. Gli autori sono figure significative nel panorama della critica architettonica e urbanistica: Jacques Gubler con un testo intitolato “Una visione insieme zenitale e terra-terra nella geografia sociale di Milano e della sua periferia”; Luca Ortelli “Costruire case” (trascrizione di un dialogo del 12 aprile 2023 a Riva San Vitale, ospiti dall’architetto Ivo Trümpy); Giancarlo Consonni “L’equilibrio come abito morale”. Jacques Gubler rileva la volontà di questo libro di rilanciare il dibattito sull’alloggio economico “nell’etica di un costante engagement per l’alloggio sociale.” Dalla discussione con Luca Ortelli emergono i riferimenti legati alla frequentazione dell’architettura svizzera di Alberto Caruso che ha diretto dal 1996 al 2017 la rivista della Società Ingegneri e Architetti Svizzeri “Archi” e all’insegnamento presso l’Accademia di architettura a Mendrisio di Elisabetta Mainardi. Nel libro tutti i progetti pubblicati sono trattati nello stesso modo così da rendere possibile una lettura comparata degli aspetti tipologici e morfologici. L’impianto morfologico di tutti i progetti è riassunto, in apertura del libro, in schemi che – come sottolinea Ortelli - permettono di leggere l’evoluzione dell’importanza della progettazione volumi costruiti ma soprattutto degli spazi vuoti: “il costruito si piega a determinare questi spazi.” Nel suo testo Giancarlo Consonni sottolinea come ogni progetto sia caratterizzato da una specifica declinazione dei rapporti tra le forme dello spazio che definiscono lo strutturarsi delle relazioni, dei modi dell’abitare e delle relazioni tra l’individuo e la società. Consonni riconosce la rilevanza dell’opera di Caruso-Mainardi che testimoniano di un modo specifico di interpretare la professione di architetto “(…) un modo colto, nutrito da ricerche e frequentazioni fertili e sorretto da una notevole sensibilità e da una attenzione appassionata al tema del fare città.”(p. 27). All’insegna dell’equilibrio ci sono tre lezioni che si possono intravedere nella filigrana del gran lavoro svolto dalla coppia: il disegno urbano, il progetto dello spazio, la forza della figurazione e del linguaggio. Il disegno urbano si esprime nella “potenza e delicatezza (del) convivono, assicurando agli organismi, singolarmente e nell’insieme, la capacità di assumere un compito fondativo.” Il progetto dello spazio si coincide con “la capacità di coniugare, nella conformazione degli spazi, la triade privato, collettivo, pubblico. La consapevolezza che da questo dipende molto della qualità abitativa che sa tradursi in soluzioni sapienti”; la forza della figurazione e del linguaggio inscrive il fare architettura di Caruso-Mainardi in una riflessione costante e impegnata, lontana dagli eccessi di protagonismo narcisista “ma all’opposto, il ritrovamento paziente di una propria voce nel coro dei professionisti di valore.” (p. 27).
Enrico Sassi